Il meglio dell'intelligenza umana incontra il potere della tecnologia per combattere gli effetti delle fake news e costruire un ambiente comunicativo più etico
Pomilio Blumm con il Presidente di EDMO, Miguel Poiares Maduro, esplora le sfide legate al fenomeno della disinformation e i rischi di radicalizzazione che pone ai sistemi democratici.
Una rinnovata consapevolezza deontologica e l'adozione di chiare linee guida per una gestione “etica” dei contenuti basati su algoritmi sono passaggi di vitale importanza per rallentare la diffusione di fake news e e i loro effetti sulla tenuta dei valori democratici.
Per vincere questa sfida è fondamentale un costante monitoraggio dei processi tecnologici e cognitivi attraverso i quali la disinformazione si diffonde e prospera. Ed è esattamente questo anche l'obiettivo primario delle attività portate avanti dall'Osservatorio Europeo sulla Disinformazione nei Media (EDMO).
Nel suo dialogo con Pomilio Blumm, Miguel Poiares Maduro, presidente del comitato esecutivo di EDMO, sottolinea con forza che oggi la lotta alla disinformazione e alla misinformazione, e più in generale al ricorso di tecniche FIMI (Foreign Information Manipulation and Interference), sia più importante che mai, soprattutto per gli attori pubblici.
Per garantire un ambiente informativo "sano" ed equo per istituzioni e cittadini, è necessario migliorare la resilienza dei sistemi democratici, non solo attraverso adeguati interventi tecnologici e normativi, ma anche rafforzando l'alfabetizzazione mediatica dei cittadini e ripristinando il ruolo dei giornalisti come intermediari di fiducia.
La necessità di agire come "fact-checkers per vocazione" e di adottare un approccio "ethics-by-design" sta quindi diventando una condizione necessaria, e non più solo un valore aggiunto, per ogni attore variamente coinvolto nel sistema di comunicazione attuale, ad ogni livello.